Lady Picture Show

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HahaYou'reDead
» Posted on 1/12/2008, 20:39




E' da questa primavera che volevo scrivere questa storia ahhah ma come sempre, la mia mente una volta che parte a scrivere non segue quello che vorrei facesse, per cui è andata un pò fuori briglia questo primo capitolo ahahah (deve essere stato l'effetto del burro d'arachidi).

Dunque, non è ambientata in Canada e sono abbastanza certa che i Plans non abbiano mai neanche suonato alla Knitting Factory o che mai ce li faranno andare.
Comunque =) è un capitolo di prova,ditemi voi!

Capitolo 1

Odiavo profondamente tutto quello e odiavo dover sentire odio verso qualcosa o qualcuno.
Crescendo, avevo sempre avuto quella paura, di diventare come gli altri, di non essere buona abbastanza per essere davvero migliore come volevo.
Quando tutti credono che tu non valga niente, puoi sbagliare quanto vuoi, tanto ormai ti hanno già lasciato perdere.
Un altro giorno passato a pensare a queste cose. Avrei dovuto smetterla, ne ero consapevole, ma mentre fissavo le travi del soffitto stesa sul letto con Plutone acciambellato a ronfarmi sulla pancia, non potevo distrarmi.
Ecco che mi chiedevo ancora se tutte le volte passate a dire, ad urlare "tanto per quanto voi non possiate credere in me, io ci crederò sempre", non erano davvero soltanto perdite di tempo.
Magari dovevo dar retta ai miei e darci un taglio, una volta per tutte.
Ogni tanto mi prendeva sempre quel generale senso di sconforto che neanche le tue canzoni preferite sanno portar via.
Puoi passare ore intere a cantare che non vuoi far parte della maggioranza del buon costume e che vuoi essere parte della minoranza, ma fin quando non fai realmente qualcosa a proposito, è tutto tempo sprecato.
Potevo vedermi benissimo a quaranta anni totalmente priva di fantasia, con un marito odiato e dei figli che pensavano io fossi la più sfigata delle madri che potessero avere, e a quel punto, mentre me ne stavo da sola in casa avrei capito che i miei sogni non erano altri che sogni e che forse, se avessi dato retta a chi mi diceva di mettere la testa a posto, sarebbe davvero andato tutto in maniera migliore.
Il punto era che, per quanto sapessi fosse rischioso, non mi andava affatto di cambiare, per quanto sapessi che le possibilità che quella donna sui quaranta,visione futura di me stessa, diventasse sempre più una prospettiva reale rispetto a quella bella e felice, non ero ancora abbastanza demotivata da scegliere la strada che gli altri avevano così sapientemente tracciato per me.
Tanto, comunque fosse andata avanti la mia vita, sarei sempre stata troppo debole ai loro occhi per prendere una qualsiasi decisione in totale autonomia.

Dovevo uscire da quella casa.
Saltai giù dal letto e Plutone emise un miagolio soffuso sgattagliolando fuori dalla camera.
Mia mamma era di sotto, mio fratello nella camera accanto.
Le possibilità di uscire erano ridotte a meno di zero. Almeno quelle di uscire dalla porta principale lo erano.
Così mi voltai verso la finestra che dava sul tetto del garage, era vicinissimo, meno di un balzo e sarei stata libera e lo feci.
Bè non esattamente un balzo, dato il mio equilibrio precario sulle Converse ma comunque in meno di due minuti, stavo già correndo giù per la strada.
Dovevo arrivare a casa di Mandy prima che uscisse per andare al concerto.
Il che voleva dire correre a velocità limite per me nelle strade trafficate di Belleville innevicata.
Quando arrivai davanti casa sua, mi salutò da dietro le tende.
"Oddio Em, pensavo che non saresti mai arrivata".
"Siamo ancora in tempo?".
"Per l'ultima fila si".
"Aspetteremo la band fuori", le dissi con un sorriso che lei ricambiò radiosa.
"Vieni la macchina è già accesa. Non volevo correre il rischio non si mettesse in moto".
"Perfetto".
Il piano, che non avevamo affatto preparato neanche nei dettagli più importanti, era di arrivare alla Knitting Factory, rimediare due biglietti e cercare di godersi il concerto al meglio possibile.
"Allora, sei pronta?", mi chiese ancora una volta.
"A tavoletta sorella", le dissi e ci mettemmo a ridere.
Nonostante la musica fosse una distrazione per davvero e non la vera soluzione ai problemi miei o di Mandy, ci andava bene così.
Era quel piccolo mondo perfetto, fatto di concerti tenuti in camera da letto, lanciandosi dai comodini sui materassi come se fossimo a fare crowd surfing al Warped Tour o al big Day Out.
I 27 minuti dell'itinerario scaricato due ore prima da Google, si ridusse a 15.
Se dovevamo prendere una multa, almeno, sarebbe stato per un buon motivo. Lo era per noi se non altro.
"Quindi ci proviamo a prendere i biglietti?".
"Certo. Cioè...abbiamo seriamente 200$?", chiesi scettica.
"Arrivo a stento a 50$", sospirò.
Schizzammo velocemente attraverso Laight Street, giù dritto verso la Canal, e poi passammo in meno di dieci minuti per Little Italy e poi arrivammo a Broadway dove il traffico ci rallentò.
"Allora che dici?", mi chiese schiacciando freneticamente sul clacson della vecchia Chevy.
"Dovremmo andare sulla Leonard adesso".
Ci guardammo attorno in cerca dell'indicazione per la strada.
"La vedi?".
"Io non ci vedo fin la giù", mi lamentai.
"Cosa ti avevo detto degli occhiali?".
"Possiamo non parlarne...un'altra volta?".
"Ah solo perchè abbiamo fretta".
"Che dici di tagliare...".
"No! Soho è fuori discussione".
"Che ne sai...".
"Perchè c'è il pittore che ti piace fissare e ci mettiamo sempre una vita quando deviamo per di lì".
"Ok ok".
"Non abbiamo molte alternative a stare qui nel traffico".
"Anche perchè non ci lasceranno mai e poi mai passare. Siamo letteralmente imbottigliate".
Sospirammo all'unisono e poi scoppiamo a ridere.
"Dovrebbero chiederci come minimo di andare a cena con loro per tutto questo casino che stiamo facendo per andare".
"Si. Pensa, potrebbe succedere", mi rispose senza smettere di sorridere.
Alzai gli occhi al cielo.
"Tu non capisci. Se fosse Billie Joe?".
"Ci avrebbe fatto trovare i biglietti fuori la porta di casa".
"Si così tua madre li prendeva e gli dava fuoco direttamente".
"Si hai ragione".
Ridemmo ancora e il traffico cominciò a scorrere quel tanto che bastava perchè potessimo svicolare nella Leonard e quando la Knitting Factory fu in vista, Mandy inchiodò con uno stridio di freni degno di un film horror.
"Ci siamo".
"A che ora comincia?".
"Alle 21.00".
"E sono?", le chiesi.
"Le 21.10".
"Perfetto".
Scendemmo dall'auto e cercammo di entrare nel locale.
Impresa impossibile, sul dizionario, doveva essere spiegato con una foto di noi davanti a quel marasma di gente.
"Dove andate ragazze?", ci chiese il gorilla della security.
"A bere qualcosa?", tentò Mandy.
"Quanti anni avete?".
"22", rispondemmo all'unisono.
Il gorilla alzò un sopracciglio e poi si mise a ridere.
"La serata è over 18".
"Infatti", risposi seccata.
"Certo, ragazzine, ora però toglietevi dai piedi".
Ci trascinò via per il braccio fino all'uscita sul retro dove ci chiese, molto poco gentilmente di andarcene.
"Che buzzurro", scoppiai a ridere.
"Buzzurro? Come sei fine Mandy".
Mi fece la linguaccia e si voltò verso l'inizio del vicolo.
"Dove vuoi andare?".
"Dici che il tizio più carino ce lo trova un modo per entrare?".
"Ci chiederà i documenti".
"Si e noi abbiamo 21 anni compiuti".
"Si ma penseranno che siano falsi".
"E allora che facciamo?".
Si soffiò via un ciuffo di capelli dalla fronte e si sedette su delle casse di legno vuote.
Mi sedetti vicino a lei e le passai un braccio sulle spalle.
"Direi di cercare qualcuno della crew che ci faccia passare".
"Ti pare facile?".
"Del gruppo spalla", le dissi.
Così ci alzammo e andammo alla porta di ferro da cui eravamo appena state cacciate.
Mentre stavamo per bussare, un ragazzo alle nostre spalle ci sorpassò e ci sorrise, seguito poco dopo dal suo amico.
Aveva un ciuffo rosa che usciva spettinato dal cappuccio della felpa e le mie labbra si piegarono automaticamente in un sorriso.
"Serve un pass ragazze?", ci chiese l'amico moro.
"Sareste così gentili?", chiese Mandy.
Nello stesso istante, ci porsero un braccio a testa e sorrisero ancora di più.
"Cosa...", iniziammo a chiedere ma loro ci risposero divertiti.
"I vostri pass", disse quello con il ciuffo rosa e per quanto stupido potesse essere, li seguimmo.
 
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AreYouNuts?
» Posted on 1/12/2008, 21:00




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OMMIODDIO SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIS MAAAAAA..OK OK MI CALMO

Mi calmo per davvero maaaaaa ...ok...tu mi vuoi morta, partiamo da questo presupposto.
Ma come ti viene in mente di scrivere storie del genere? Oddio mioooo *__* adesso penserai che ti dico le bugie perchè ogni volta ti dico "Siiiis è bellissima, ti giuro che la adoro da morire, è la mia preferita" ma la colpa di tutto, cara..è tua :D Tua che mi esci ogni volta con ste cose, una storia più bella dell'altra e mi rimetti in discussione tutto!
Cioè è scritta superbamente...veramente in tutto, mi scoccia anche ripetermi a dirti le stesse cose perchè mi sembrano sprecate ma te non smetterai mai di soprendermi e di farmi felice con le cose che scrivi...they're all so FUCKING REAL..all of them!

E POIIIII...mi spiegheresti un attimo una cosina??


Ciuffo rosa? :D [AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA]
 
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HahaYou'reDead
» Posted on 1/12/2008, 21:06




Ahahahah Sis ogni volta che leggo un qualcosa che te mi scrivi a una storia, poi mi ritrovo a morire dal ridere ahahahhah
Ciuffo Rosa???? ahahahahahha E' un tipo a caso che non corrisponde assolutamente al nome "Owen" ahahahhahahahha
E anche il suo amico moro con la felpa nera, non è assolutamente chi tu credi che sia ahahah perchè sarebbe davvero troppo assurdo prendere due ragazze metterle nel New Jersey e farle andare via con dei roadies con ciuffo rosa/bianco e aria fan cazzista, giusto?
Ahah quindi qualsiasi cosa tu stia pensando su quei due, ahahah non sono assolutamente chi credi che tu siano ahahhahah ok la smetto sto delirando ahah Sis! Ahaha
 
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AreYouNuts?
» Posted on 1/12/2008, 21:10




Ahahahhahahaha ah ecco mi pareva, ma figurati se ero andata a pensare che so che il tipo si chiamava Owen e che anche il suo amico moro magari potesse chiamarsi, ma diciamo tipo Jon..ahahahah ma figuriamoci...sarebbe troppo assurdo!

Ahahahahhaa sissina quanto ti amooooooooooooooooooooooo
 
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HahaYou'reDead
» Posted on 1/12/2008, 21:12




Ahahah infatti infatti Sis troppo assurdo per fino per noi!
 
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AreYouNuts?
» Posted on 1/12/2008, 21:13




Ahahahaha decisamente..cioè in fondo anche noi sappiamo darci un limite ogni tanto ahahaha
 
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HahaYou'reDead
» Posted on 1/12/2008, 21:15




ahah Sis te dimmi solo se si ti piace il nome Mandy ahahha prima era Leila ma lo odio e allora scrivendo ho messo Mandy ahahahh però se non ti piace lo cambio!
 
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AreYouNuts?
» Posted on 1/12/2008, 21:16




Aaaaaaaaaa [oggi mi sembro vagamente pazza :D] mi piace da morire Sis *___* Leila mi sa troppo di Star Wars ahahahah Mandy mi piace tanto tanto invece!!
 
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HahaYou'reDead
» Posted on 1/12/2008, 21:17




Ok bene bene =) ahahah non ero certa sui nomi ahhhaahha
 
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AreYouNuts?
» Posted on 1/12/2008, 21:18




Ti Amo Sis, I'll Always Will :D
 
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i'd do anything
» Posted on 1/12/2008, 21:53




Amo queste cose che ti lasciano senza fiato...o mamma mamma,sarebbe da fare ad un concerto,io ci tenterei,ma nel frattempo continua ti prego!
 
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HahaYou'reDead
» Posted on 1/12/2008, 22:14




Ahahahhahah si può dire che noi ci abbiamo quasi provato ahahahh

Ok ecco il nuovo capitolo appena scritto!

Capitolo 2

Quando passammo vicino al gorilla, ci venne naturale voltarci dall'altra parte.
"Che succede?", mi chiese ciuffo-rosa. Realizzai in quel momento che avremmo dovuto chiedere loro i nomi.
"Il tizio che ci ha sbattuti fuori prima", rispose Mandy per me.
I due ragazzi ci guidarono ai lati della folla fin quando non fummo nel backstage.
"Pass all access", scherzai io.
"Bè, se bisogna fare qualcosa, è meglio farla in grande no?".
"Giusto".
Ci lasciarono dietro al tendone che divideva il backstage dallo stage e andarono sul palco a mettere in ordine per il concerto.
"Sono carini", disse Mandy sorridendo come non faceva da molto.
"Davvero".
"Io prendo il moro", scherzò.
Alzai gli occhi al cielo. "Fortuna sul serio che non abbiano gli stessi gusti", dissi ridendo a mia volta.
Si muovevano veloci portando avanti e indietro cavi e ogni tanto si voltano e sorridevano.
"Ehi Em?".
"Mmm?".
"E se provassimo a cercare...", cominciò ma poi scosse la testa e lasciò cadere il discorso.
"Vuoi che ci proviamo? Probabilmente ci troverebbe il gorilla e ci sbatterebbe via".
"Giusto".
"Piuttosto".
"Cosa stai architettando?".
"Hai impegni per i prossimi mesi?".
Si voltò a guardarmi negli occhi con la stessa luce che avevo io negli occhi e si illuminò di un sorriso degno della mattina di Natale.
Ma cosa poteva essere il Natale a confronto?
"Bè. Potrei liberarmi. Insomma, quel lavoro orrendo che ho posso mandarlo tranquillamente a quel paese se...".
"Se?".
"Se stai pensando a cosa penso io".
"Io penso a quei due ragazzi, noi e un tour, magari", buttai lì.
Continuò a sorridere e poi tornò seria un istante.
"Dici che i roadies hanno groupies?".
Risi guardandola seria nella sua domanda
"Dubito ma non serve che facciamo le groupies".
"Siamo abbastanza delle grandi da andare a chiedergli qualcosa tipo "Ci portereste con voi?", intendi?".
"Direi di si. Insomma. Mal che vada ci dicono che siamo pazze", dissi alzando le spalle.
I due roadies si avvicinarono a noi.
"Scusate abbiamo dimenticato di presentarci", disse quello con il ciuffo rosa.
"Io sono Jon", disse il moro sorridendo a Mandy.
"Io Mandy", disse sorridendo.
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa.
Era già partita.
Il problema con noi era sempre lo stesso.
Dateci dei Dii con basso o microfono, e diventeremo totalmente devote.
"Io sono Owen", disse il mio preferito.
"Emily, ma chiamami Em".
"Perfetto. Ora che ci siamo presentati, domanda",cominciò Jon.
"Preferite stare a guardare il concerto da qui o da giù assieme a noi?", finì Owen.
Io e Mandy ci guardammo qualche secondo poi, nello stesso istante, ci rivoltammo verso di loro.
"Folla, grazie".
Loro due sorrisero e ci presero di nuovo per il braccio facendoci spostare verso la scaletta che portava nella folla.
"Adesso che suona la nostra band, dobbiamo stare qui e voi potete stare con noi ovviamente. Poi quando saliranno i Simple Plan, potete venire giù con noi, tanto avremmo finito", disse Jon.
Stavo per chiedere se fossero davvero seri.
Poteva essere tutto così semplice?
Poi un tizio sulla trentina ci passò vicino e salutò con un cenno del capo sia Owen che Jon e poi ci sorrise.
Era come se fossimo già parte di tutto quello.
Ovviamente, se fossero stare vere rockstars e non roadies, non sarebbe mai potuto essere così facile.
Ma non ci interessava realmente la categoria superiore, non a quel tempo almeno.
Passammo la durata del concerto dei Zebrahead a guardare la band dal lato del palco.
Ogni tanto, Owen e Jon venivano a chiederci come stavamo, ma cosa rispondere se non "Alla grande"?
Quando finirono, non presero un attimo di pausa.
Appena il palco fu sgombro, ci presero per mano trascinandoci giù e ci mettemmo dove la folla finiva.
Aspettammo che le luci si spegnessero ancora prima di smettere di parlare con loro.
Mandy e io stavamo qualche passo davanti a loro due che si tenevano in disparte nel caso dovessero andare perchè chiamati da qualcuno.
Ma non accadde.
Eravamo totalmente prese dalle note di "I'd Do Anything" quando Mandy mi diede un colpetto ad un braccio e mi chiamò.
Mi abbassai per portare il mio orecchio abbastanza vicino a lei da poterla sentire.
Ma lei si limitò ad indicare alle mie spalle.
Owen era perfettamente fermo con le braccia conserte a fissare il palco.
Come se fosse totalmente concentrato e non volesse perdersi assolutamente nulla.
Jon tornò da lui con due birre in mano e Owen gli indicò noi due e quando incrociai i suoi occhi sorrise.
Jon ci portò le due birre e bevemmo con loro mentre le canzoni della scaletta iniziavano ad esaurirsi.
Quando anche l'ultima nota si disperse dagli amplificatori, ci tirarono per una mano fino al lato del palco.
"Ragazze", cominciò Jon.
"Si?", chiedemmo noi.
"Dite che vi andrebbe di seguirci per un pò? Insomma, niente di impegnativo, soltanto da nostre amiche?", continuò Owen.
Se continuavano a sorridere a quel modo, li avremmo seguiti ovunque.
"Dovete pensarci su?", chiese Jon quando vide che nessuna delle due rispondeva loro.
Mi voltai verso Mandy quando sentii che mi stringeva la mano e annuimmo l'una all'altra.
Ci avevamo perso troppo tempo a fantasticare per non dire di si adesso che ci era stata fatta l'offerta che aspettavamo da sempre.
 
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AreYouNuts?
» Posted on 1/12/2008, 22:34




Oddio Sis. Oddio. Tu. Non. Mi. Vuoi. Fare. Arrivare. Ai. 21. Anni.

Cioè...a parte la sensazione di deja-vù di un pezzo in particolare [che sai bene quale :D] che mi ha fatto formicolare la schiena di brividini e mi ha anche fatto venire una specie di groppo in gola che se non avessi avuto Holiday di sottofondo, sarei sicuramente scoppiata a piangere :D ma comunque..apparte tutto ciò...cioè...Sis..è qualcosa di incredibile..non so questa mi pare ancora diversa da tutte le altre, intendo come modo di scrivere, non so dirlo bene...è fantastica Sis! E non riesco nemmeno a spiegarti bene quanto sia fantastico leggerla!
 
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HahaYou'reDead
» Posted on 1/12/2008, 22:36




Oh credo di avere una vaga idea di quale pezzo tu stia parlando ahahahh Sis!
Davvero? Cioè non dovrebbe essere così cazzara, c'è un motivo se il titolo è quello che ho messo perciò mi auguro prima o poi di riuscire a riportarla in carreggiata ahhaha
 
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AreYouNuts?
» Posted on 1/12/2008, 22:41




Awww Sis..quel pezzo è stato uno dei più belli di tutto il concerto ç___ç

ahahaha ma no, ma non intendevo che è cazzara! E' che fa tanto rock 'n roll allo sbando, faccio schifo a esternare le mie sensazioni si sa :D
 
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19 replies since 1/12/2008, 20:39   225 views
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