Dunque... ho riscritto il primo capitolo, cambiato il titolo e trovato le foto di chi potreste immaginarvi mentre leggete la storia! Quindi lo riposto e prestissimissimo aggiornerò anche con il nuovo capitolo!!!
Per prima cosa, ecco la canzone che mi ha ispirato:
Max Morgan - Ya Better Believe.
Prefazione
Now, so welcome to the show, just watch me as I go...
Erano passati diversi anni da quando si erano ritrovati a Londra e nonostante la promessa fatta da entrambe le parti, David e Pierre e Beck e Marì si erano separati di nuovo.
Così, mentre i Simple Plan rilasciavano l'ennesima intervista su MOD, Beck e Marì se ne stavano a fissarli dal loro divano cercando di immaginare come sarebbe stato averli lì con loro e non a guardarli in TV.
“Credi che prima o poi li rincontreremo?” chiese Marì senza staccare gli occhi dal sorriso di David, quel sorriso che un tempo le era stato rivolto.
Beck scrollò le spalle. “Forse, magari un giorno.” Le rispose distrattamente mentre cercava di capire se Pierre fosse serio nel dire che avrebbe tradito la propria ragazza se questa non fosse mai venuto a saperlo.
“Magari potremmo fare come qualche anno fa a Londra,” suggerì la bionda.
Beck annuì vagamente mentre corrugava la fronte, “Ah! Lo sapevo che scherzava,” disse rivolte al Pierre della televisione che guardando in camera diceva '
no I'm joking'.
“B, ma mi ascolti?”
“Si si il concerto come a Londra. Non saprei,” la mora sospirò. “Voglio dire, rivederli per una notte e poi doverli lasciar andare via al mattino come se fossero stati solo un sogno... o un incubo,” si voltò verso l'amica che con le braccia incrociate al petto la fissava perplessa. “Che c'è?”
“Da quando ti lasci scoraggiare?”
Restarono in silenzio dopo quella battuta. L'intervista finì alcuni minuti dopo quando i ragazzi annunciarono che avrebbero suonato una canzone dal loro nuovo CD.
“Stiamo diventando patetiche,” osservò Marì.
Beck rise. “Magari soltanto un pochino; ma scommetto che se Dave bussasse alla porta in questo momento, non gli diresti 'perché '
perchè non hai chiamato razza di cretino?' ma piuttosto '
oh finalmente!', e non negare.”
Marì cercò di ribattere ma poi si arrese. “Probabilmente hai ragione.”
Dalla Tv, un Pierre incredibilmente sorridente annunciò il pezzo che avrebbero cantato mentre la presentatrice bionda, la cui voce era insopportabile, disse che faceva parte del CD che la band aveva in uscita.
Quando la canzone iniziò l'attenzione delle due ragazze che se ne stavano sedute nel salotto della loro casa da donne in carriera, fu rapita da quelle parole.
It was 3 AM when you woke me up and we jumped in the car and drove as far as we could go. Just to get away...“Beck,” Marì strabuzzò gli occhi e strinse il cuscino che aveva sulle gambe. “Ci hanno scritto una canzone!”
“Cerchiamo di essere realiste per un momento. Molto probabilmente è per qualche altra ragazza.”
La bionda si voltò a guardarla e le tirò il cuscino che teneva in grembo. “Non è il momento per essere realiste questo. Ascolta bene... è la descrizione di quel giorno che siamo partite. Prima che ci rincontrassimo a Londra.”
Ancora non convinta di voler credere che Pierre si ricordasse ancora di lei, Beck cercò altri appigli per accertarsi del fatto che quella canzone non poteva proprio essere stata scritta per loro due. “Se era per noi,” disse infine mentre i suoi occhi trovavano quelli castani di Pierre nella TV, “non credi che l'avrebbero messa nel primo cd?”
Marì scrollò le spalle. “Magari volevano essere sicuri di essere famosi prima scriverla, così da avere la certezza che l'avremmo sentita.” Sospirando, si mise in piedi e si avviò verso la grande scalinata che portava al piano di sopra.
Dal divano, Beck seguì i suoi movimenti. “Dove stai andando?”
“A preparare le valigie. Andiamo a Toronto!” Finì la frase dalla cima delle scale mentre Beck restò sul divano a fissare Pierre che cantava oltre lo schermo della TV. Nel giro di qualche secondo si decise a seguire Marì per preparare le valigie. A quanto pareva, avevano una missione di recupero da dover compiere.