| eheh bellline...dai posto cosi scoprirete...
CAPITOLO 7 -aia,merda…-BUM…-porca troia che male…cristo santo,maledette scarpe della amu…-era sempre la stessa storia,lei rientrava a volte dopo di me,e come sempre inciampava nelle cose lasciate per terra…ah,non erano sempre le mie scarpe… Aprì un occhio,sentendola imprecare a bassa voce e sorrisi… -ci fosse mai una volta che le mette a posto… -guarda che quelle scarpe sono tue…-risposi io dal letto… -amu,ma allora non dormi… -no non ci riesco…-mi alzai e accesi finalmente la luce sul comodino…mi sedetti sul letto e la feci sedere vicino a me…aveva gli occhi lucidi…aveva un aria sognante…David aveva colpito nel pieno… -eih ma tu piangi… -no amu tranquilla,sto bene…piuttosto,aria sognante,che hai combinato? -credo che sia stata la serata più bella della mia vita… -racconta,senza emettere dettagli o ti ammazzo…-e così iniziò il suo racconto…era dolce la mia amu nel raccontarlo,ne parlava nei minimi dettagli,come le avevo chiesto…del ristorante,che sembrava in un bosco incantato,a quello che avevano mangiato,a come lui l’aveva presa per mano e portata fuori,incominciando a correre come un matto… E poi quel bacio… Quelle parole dette… Quelle parole sincere e venute dal cuore… Mi sembravo io un anno fa circa,quando le raccontavo di quel bacio tradito…e speravo dentro di me che David si fosse comportato meglio con lei…se lo meritava… -non è un sogno vero amu? -no è solo la pura realtà… -ho paura di svegliarmi e capire che ho sognato tutto... -non accadrà amu…un bacio non si da così tanto per… -non copiarmi le battute… Ma loro non potevano sapere che,davvero un bacio può cambiare la vita di due persone,sconosciute fino a poco tempo fa… Amore?stavolta credo proprio di si… * Raccontai anche io della mia serata,piangendo ancora un po’ per quel ciao così freddo e quel saluto così distaccato che ci eravamo dati…non ero contenta,per niente,ma non riuscivo a essere normale,come lo ero sempre stata…ci stavo troppo male,mi ero illusa troppo e ne ero consapevole,ma era stato anche lui a farmi illudere troppo… Tornammo a Milano il giorno dopo quelle uscite insolite e tutto tornò alla normalità… Sara e Tia si lasciarono,ormai era scontato,David o non David… -amu io vado ci vediamo stasera-urlai dalla porta d’ingresso per farmi sentire… -ok poi dobbiamo attivarci per quella cosa della casa-mi rispose lei… -si è vero…ciau amu -ciau buona giornata…-rispose lei di rimando…uscì di casa e con la mia super macchina mezza rotta,arrivai al lavoro… << in ufficio da me appena arrivi…Gian >>…manco il tempo di togliermi la giacca che già dovevo andare da lui,ma non mi preoccupai,come invece dovevo,dovrà chiedermi com’è andata,dicevo fra me e me…appoggiai la giacca alla sedia e andai nello studio del grande capo…bussai aspettando risposte… -avanti… -ciao Gian…-dissi felice -siediti-mi rispose lui serio e senza voltarsi…mi sedetti e lui finalmente si girò sbattendo sul tavolo un giornale…-che cazzo significa Lara…-presi in mano il giornale e sbarrai gli occhi… << SCOPPIA L’AMORE SOTTO IL CIELO INVERNALE DI MILANO…IL DUOMO UNICO TESTIMONE DI UN BACIO DATO CON PASSIONE…LA BELLA GIORNALISTA DI ROCK SOUND FA BRECCIA NEL CUORE DEL RINNOMATO CANTANTE DEI SIMPLE PLAN,OSPITI ALL’ALCATRAZ DI MILANO IL 2 FEBBRAIO…>> -ma che cazzo… -no che cazzo lo dico io… -Gian aspetta…chi cazzo ha scritto sto articolo? -non è importante Lara…prima regola mai mischiare il lavoro,e nel caso tuo,con il lavoro…dovevi intervistarli quella sera,non saltare addosso al cantante… -Gian,non è come sembra,non ci siamo baciati -a no e quello cos’è?il ringraziamento per la bella serata?-porca miseria si…dicevo dentro di me,così l’aveva chiamato Pierre stesso,oltre al fatto che voleva farlo…lessi veloce tutto l’articolo e infine quel nome SABRINA…una rabbia enorme mi salì per tutto il corpo…mi alzai di botto dalla sedia con in mano il giornale…-dove vai? -a fare due conti con chi se lo merita -Lara è il suo lavoro… -no Gian la mia vita personale non è il suo lavoro…-uscì dallo studio sbattendo la porta e percorsi il lungo corridoio che portava a quella redazione così vicina a noi… -che cazzo credevi di fare con sta merda?-sbottai entrando nel suo studio -non esiste bussare? -rispondi -è il mio lavoro -no brutta cretina,farti i cazzi miei non è il tuo lavoro… -impara a non andare in giro tranquillamente con uno come lui per Milano -questi non sono cazzi tuoi…io faccio quello che mi pare…è inutile Sabrina che fai ste cose,tanto Gian non ti prende nel suo studio,non ti ci vuole…e tu sei solo gelosa di me,che sono arrivata dopo ma che ho avuto cariche importanti,come quella di andare in Canada per intervistare loro…ormai lo sanno tutti che sei innamorata di Gian e che stai facendo di tutto per ottenere quel posto,uguale al mio,ma non riuscirai a buttarmi fuori… -non dire cazzate Lara -no,non dirle tu…non otterrai mai quel posto,queste sono solo bambinate…guarda manco sai l’inglese hai bisogno di lui-dissi indicando il suo aiutante-che ti scrive in inglese… -io quello che voglio ottengo… -si certo,lo dicevo anche io…oh scusa io l ho ottenuto… -ti rode per l’articolo,da domani lo sapranno tutti -e ne vado fiera…anche perché,e se vuoi aggiungilo,è stato lui a baciarmi quella sera e non io…quella rosa me l ha regalata lui,ha chiesto a me di portarlo in giro per Milano all’una di notte…tu non arriverai mai a questo…lascia perdere è una battaglia persa… -non mi provocare Lara -non mi serve,tu non sei nessuno…-le lanciai il giornale addosso e me ne andai dal suo ufficio…davanti alla porta c’era il mio capo…avevo capito… -Lara -tranquillo me ne vado anche da sola la strada la so Gian…grazie per non avermi creduto…grazie davvero Gian…tutto mi aspettavo ma che tu gliela davi vinta no… -non posso fare altro,non hai rispettato le regole,se il consiglio non mi dice niente sei dentro di nuovo… -ok fammi sapere…-senza una casa…e ora senza lavoro…tornai nel mio studio e raccattai le mie cose buttandole alla rinfusa nella sacca…quella sacca l’avevo chiusa dentro l’armadio il giorno che ero arrivata qui dentro e non l’avevo mai più usata,era arrivato il momento di tirarla fuori…ero così piccola quando sono venuta qui,19 anni appena,Gian mi aveva preso sotto la sua ala,mi permetteva di dormire in studio,dato che non avevo una casa…ero stata dentro quello studio a dormire fino a che non avevo abbastanza soldi per permettermi un affitto,seguita poco dopo dalla Sara,che era venuta ad abitare con me…e ora mi ritrovavo a lasciarlo per colpa di una cretina… -Lara mi spiace davvero -non fa niente Gian,hai ragione mai mischiare il lavoro con la vita propria…detto sinceramente quello è diverso,ma tu non c’eri quindi non mi credi -Lara io ti posso anche credere,sai quanto ti voglio bene e quanto ci tengo a te,ma capisci che ci sono delle regole da rispettare e rischio anche io… -Gian,baciare una persona non è violare le regole cazzo…io sono un essere umano come lo è lui…ci sentiamo-raccolsi la sacca e uscì dal mio studio…camminai sotto gli sguardi dei miei colleghi,che sicuramente sapevano tutto…davanti a quella porta,lei… -chi è che non riusciva a sbatterti fuori?-mi girai e senza pensarci le tirai un pugno in pieno volto…tanto peggio di così non poteva andare… -ora sei tu quella fuori…-e così me ne tornai a casa…forse per l’ultima volta… * -amu sono a casina…-non risposi…-amu?ma ci sei?stai a vedere che parlo da sola…-continuai a non rispondere…era dalle 11 di stamattina che ero seduta sul divano…l’unico movimento che facevo era quello di prendere e accendermi una sigaretta…ormai si era fatto buio e non avendo nemmeno acceso,non mi si poteva vedere…seduta sul divano da sola,piangendo e basta…in tutto questo mi mancava da morire lui… -amu?dai sento che ci sei…-entrò in sala e accese la luce-cazzo ma allora ci sei…amu?ma mi rispondi?-alzai la testa…-che cazzo è successo?-le passai il giornale mentre lei togliendosi la giacca si sedette di fianco a me…lesse l’articolo tutto d’un fiato…-porca di quella puttana santa…quella stronza di merda… -Gian mi ha detto che sono fuori per ora,se la commissione non dice niente allora riprendo se no niente,sono licenziata…capisci?per cosa poi?per un bacio…quella me l ha fatta apposta… -amu ora tranquilla,spegni sta sigaretta che stai affumicando tutto,una soluzione la troviamo come sempre… -amu la casa ora io col lavoro…che cazzo di vita…non posso nemmeno chiamare i miei… -eih,a 19 anni abbiamo deciso di prendere in mano la nostra vita e di viverla a modo nostro,ne abbiamo passate di cotte e di crude e anche di peggiori,ma insieme ce l abbiamo sempre fatta…ce la faremo anche stavolta… -lo spero amu…e poi vuoi sapere la verità? -dimmi tutto -mi manca da morire… -lo sapevo,manca anche a me quell’esserino stupido… -ho voglia di rivederlo e di rivederli -magari possiamo tornare li appena ci siamo sistemate che ne dici? -mi farebbe bene… -e ora a fare pappa che la zia Sara ha portato cinese… -buona pappa…-ce l’avremmo fatta davvero?
vi faccio penare un pochino,ma poooooi vedrete!!!!!!!!
|